webadmin Racconti Marzo 14, 2017

Diario di una visitatrice

Il viaggio in Jeep verso Ikonda sembra non finire mai: l’ospedale di Ikonda dista più di 800 Km dalla capitale del Tanzania, Dar Es Salaam, è situato nel cuore dell’Ukinga (una regione montagnosa) e serve un circondario vastissimo.

Ci sono persone malate che percorrono chilometri e chilometri a piedi per raggiungere l’ospedale e farsi curare. La maggior parte delle persone che necessitano di cure è colpita dalla grande piaga dell’Africa, l’AIDS.

Quando arrivano all’ospedale, i malati sono ormai all’ultimo stadio della malattia e non si può far altro che star loro vicini e non abbandonarli nella loro lenta agonia. L’impatto, una volta entrati nell’ospedale, è forte: miseria, sofferenza, mancanza di mezzi; il rischio maggiore è quello di farsi sorprendere più da quello che manca che da quello che c’è.

Ma poi, visitando i reparti con le Suore e scambiando qualche parola coi malati, ci si rende conto dell’importanza fondamentale e del vero senso di questa struttura: l’ospedale di Ikonda è un luogo in cui, ancora prima di ricevere una cura farmacologia, il malato viene accolto e amato come persona e come fratello. Quei volti sofferenti, i loro occhi pieni di dolore ma ricchi di speranza, ti penetrano, diventano parte di te e sono monito del Cristo in croce.

Marta Magni