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S. Natale 2020

Carissimi Amici, Benefattori e Sostenitori,

Vi spero tutti bene e in salute. Infatti arrivano anche qui in Tanzania le notizie sulla pandemia di Covid che sta flagellando l’Italia e un po’ tutta l’Europa.

E’ trascorso un anno da quando vi scrissi la mia ultima lettera in cui annunciavamo la nostra partenza da Ikonda e i motivi che ci avevano spinto a prendere quella decisione. Ora siamo ritornati nuovamente in Tanzania raccogliendo il caloroso invito del Vescovo della diocesi di Singida e prestiamo la nostra opera presso l’ospedale di Makiungu. Il vescovo, Mons. Edward Mapunda non solo ci ha invitati, ma ci ha accolto con calore perché lo aiutassimo a gestire questo suo ospedale. Questo vescovo era una vecchia conoscenza perché era venuto due o tre volte a Ikonda e aveva portato anche sua mamma per cure.

Eccoci dunque a Makiungu Hospital. Un ospedale fondato nel 1954 accanto alla missione di cui porta il nome avviata dai Padri Bianchi nel 1908. Questi pionieri della missione, seguendo le linee carovaniere della famigerata tratta degli schiavi, si spinsero passando per Makiungu fino al lago Tanganyika.

L’ospedale è molto vecchio e serve una vasta zona. Ha avuto anni gloriosi in cui era un riferimento per tutta la zona centrale della Tanzania. E’ situato in un territorio poverissimo e molto arido. Le piogge sono molto scarse. Il Vescovo, mentre ci accompagnava qui all’ospedale, ci disse: ”Vedete, questa è vera Africa”. Penso a Ikonda quando arrivai nel 2002-2003. Ecco Makiungu Hospital è un po’ così, ma credo peggio. Bisogna farsi coraggio e iniziare. I miei anni non sono più verdi, quelli della dr.ssa Manuela però sì.

Il clima è secco, piove pochissimo. Tre pozzi artesiani che pescano l’acqua a 80 – 120 m di profondità forniscono l’acqua, leggermente salata, all’ospedale. La domanda che mi accompagna in queste settimane è sempre la stessa: ce la faremo? L’entusiasmo c’è e se voi ci aiuterete come avete fatto in passato, pian piano metteremo in sesto questo ospedale che veramente va ricostruito e che sarà di aiuto a tanta gente davvero povera. Nonostante i miei 40 anni trascorsi in Tanzania, sono rimasto fortemente colpito dalla povertà che ho trovato qui. La signora Carmen, che è qui con noi e che ci ha seguito in tanti anni a Ikonda, è spesso sconcertata della povertà quando giriamo per i villaggi vicini.

Si ricomincia. Ricominciamo tutti insieme: è questo il messaggio che desidero rivolgervi in questa lettera. Se potete aiutateci e insieme aiutiamo queste mamme, questi bambini, questi poveri. Non vi nascondo che stiamo iniziando in ristrettezze e difficoltà. Pensate che mentre vi scrivo l’ospedale ha un debito di 119.000.000 di scellini del Tanzania (circa 45.000 euro). Gli stipendi dei dipendenti di ottobre non sono ancora stati tutti pagati. Mancano anche dei farmaci essenziali. Con la dr.ssa Manuela stiamo provvedendo, con alcune offerte ricevute e portate dall’Italia, ad acquistare l’essenziale. Abbiamo iniziato a provvedere alle cure delle mamme in gravidanza, ai parti e ai bambini. Anche le sale operatorie hanno bisogno di attrezzature e apparecchi basilari. Vedremo ….

Quest’anno per noi sarà un Natale molto povero. Ma il Natale vero è così. Se Gesù fosse nato in queste terre, sarebbe nato in una delle capanne di Makiungu o dei villaggi qui intorno. A voi tutti invio carissimi auguri di BUON NATALE.
Gesù è certamente nel cuore di tutti noi, e pur a distanza, il cuore per Makiungu Hospital batterà in tutti voi. Una preghiera per voi e per le vostre famiglie.
Dio vi benedica e vi mantenga in salute. BUON NATALE!

p. Sandro e dr.ssa Manuela